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Ho contato fino a dieci

by Pierpaolo Scuro

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1.
. Se non ti vedo penso che sei andata via e gioco a nascondino cercando un po’ di me E ti prendo sul serio, ma in fondo non potrei scherzare con te che mi reggi in piedi ormai Altrimenti cado e ho paura, sai, di incontrare quel bambino che non mi parla più ma sparla di me, sulle mie paure che son degne di un pazzo che non si fida neanche di sé Se non ti vedo penso che son rimasto solo e mi offro un caffè con due di zucchero e un bignè e mi parlo del presente, dell’amore e del domani di come dormo la notte, di cosa sogno e di te E nemmeno io so cosa dire di me se son l’uomo che speravo o se sono l’uomo che è in equilibrio sul presente o è caduto ormai e allora lascio tutto e esco da casa e vengo da te Esco da casa e vengo da te (Esco la macchina dal garage apro il cancello col telecomando Per arrivare son 10 minuti 7 chilometri andata e ritorno Via Ancona allegata è peggio di Venezia Non parcheggiare davanti al portone Schiaccia il terzo per poi salire e il sindaco è meglio non salutare) .
2.
Pornografia 04:14
. Racconti incubi per me per non farmi dormire mi chiedi se ho paura del nero di questo nero che vive con me Disegni draghi parlando di me corpi infuocati, danze isteriche mi dici che è tutto quello che vedi non c'è altro da perdere E quest'onda esplode senza ausilio di parole solo immagine e figure sospese nella pornografia Trasformi angeli per me nel mio nemico migliore che guarda il mondo passeggiare al passo di un violento morire divori cuori per me e lasci che ci sia qualcuno a raccogliere ciò che rimane di questa notte dimenticata nel sereno dormire Racconto sogni per me descrivo il cielo per me ascolto il mare per me rubo l'amore per me .
3.
4.
. La notte quando tento di dormire mi piace immaginare che sei ancora lì distesa su un parquet appena comprato a guardare le nuvole che si confondono nel fumo mi dici “ti ricordi quella foto un po’ anni ’30 e il tuo viso gioioso?” forse l’ho persa, l’ho venduta, non ricordo di averla mai avuta E quando sulle scale, con la pioggia che d’estate non c’entra mai niente ti chiesi se in fondo fossi stata bene qualcuno mi disse che non c’eri mai stata E quando sulle scale, con la pioggia che d’estate non c’entra mai niente ti chiesi se in fondo fossi stata bene... Ora non ci sono più frontiere alla violenza sconvolgi la carne e aggredisci il sonno impara le modalità dell’autocontrollo accumula tutto quello che hai prelevato nel tempo rinnega l’amore, la famiglia, il perdono non chiedere mai scusa se hai ucciso qualcuno forse ricordo male o forse troppo poco è stato un tentativo questo tempo perduto? E quando sulle scale, con la pioggia che d’estate non c’entra mai niente ti chiesi se in fondo fossi stata bene qualcuno mi disse che non c’eri mai stata E quando sulle scale, con la pioggia che d’estate non c’entra mai niente ti chiesi se in fondo fossi stata bene qualcuno mi disse che io ti avevo uccisa .
5.
Io 03:10
. Io con un futuro che non conosco io con un presente per cui lotto io con le ferite ancora aperte io con quelle storie che non scordo io che ti tengo a distanza io che ti guardo e ti ascolto Io con gli amici che ho trovato io con qualcuno che è sparito io con un lavoro che è precario io con la sveglia la mattina e a letto dopo cena io al telefono per sei ore Io che ascolto i miei vinili io che urlo in macchina con l'autoradio io che detesto i vostri slogan io che non capisco la vostra vita io che non sopporto questa noia io che scrivo una canzone io Io che rido e lo faccio quando lo dico io io che piango con la testa sotto ad un cuscino io che ascolto storie di amori finiti male io che penso a te su un altare io che sono permaloso, io che ho messo il muso io che sono un po' un orso, io che sono un illuso io che .

about

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“Ho contato fino a dieci” è una raccolta di miei brani pubblicati lungo tutto l’arco dalla mia carriera da solista, che quest’anno spegnerà la candelina numero “dieci”, come suggerito dal titolo.

A scanso di equivoci, chiarisco subito alcuni aspetti: non è un greatest hits, non è un “il meglio di”, non è un atto di autocelebrazione. E’ invece un disco “a tempo determinato”, breve e di veloce consumo che ho voluto realizzare in virtù del mio primo mini tour totalmente da solitario (che è partito il 7 ottobre 2016), per fornire un bel biglietto da visita a chi vuole addentrarsi nel mio mondo e non ha ne’ tempo ne’ voglia di ascoltare i tre interi dischi presenti qui sulla piattaforma Bandcamp.

Non sono necessariamente le mie composizioni predilette, ma quelle che sento più vicine in questo periodo. Tre brani (“Nascondino”, “Dormiveglia” e la cover di Rino Gaetano “Sfiorivano le viole”), pubblicati tra il 2010 e il 2012, sono stati totalmente remixati per una migliore resa sonora e in ognuna di queste canzoni ho tolto, modificato e aggiunto parti strumentali e vocali (poca roba, intendiamoci, ma era necessario), registrate nell’ottobre del 2016. “Pornografia” invece è un brano estratto dal mio primissimo EP uscito nel 2006, che si intitolava “Pagliacci allo specchio” ed è una chicca rimasta a lungo nell’oblio. “Io”, infine, è estratta dal mio ultimo EP pubblicato nel 2014, senza alcuna modifica.

La foto di copertina è uno dei geniali scatti ideati e realizzati da Andrea Impagliazzo per le foto promozionali del tour. Buon ascolto!”


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credits

released October 6, 2016

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Testi e musiche: Pierpaolo Scuro
Brani registrati tra il 2006 e il 2014 e remixati nell'ottobre del 2016

Foto di copertina: Andrea Impagliazzo

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Pierpaolo Scuro Taranto, Italy

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